Studio Dalla Dea

Perché facciamo fatica a cambiare

E-mail Stampa PDF
alt

Si nasce in una famiglia: bella o brutta è la nostra e a poco a poco ci si abitua.

Quegli schemi, quei modi di comportarsi, di parlare, di relazionarsi diventano i nostri, per osmosi.

Cominciamo così, sin da piccoli a ripeterli, a diventarne abili esecutori, fino a diventarne orgogliosi.

È il nostro “programma”. Il software è installato ora.

In futuro, in ogni circostanza, sarà lui a guidarci, come un navigatore. E come ogni navigatore, se non verrà aggiornato costantemente diverrà presto obsoleto di fronte al territorio su cui ci muoveremo: cambieranno gli scenari, rimarrà il vecchio programma ad affrontarli.

Nuove strade, nuove opportunità, nuove esperienza passeranno veloci accanto a noi senza scalfirci.

È il nostro dna familiare, è la scheda forata che ci accompagnerà a lungo, se non per sempre.

Quella struttura che ci ha visti piccoli è per ciascuno di noi appartenenza, sicurezza, panacea per l’ansia, ad ogni costo, anche di tante energie perse inutilmente per seguirlo, anche ora dove molto, se non tutto, è cambiato.

Quella soluzione è l’unica che abbiamo sviluppato, e questa, obtorto collo, seguiremo.

Certo, se quegli schemi erano funzionali, allora siamo stati fortunati.

Allora valori, principi, schemi comportamentali ci aiuteranno ad essere felici, a realizzare noi stessi, a vivere bene con gli altri.

Negli altri casi, ci stiamo complicando la vita da soli.

Pensate al primo software installato sul vostro computer: oggi sarebbe impensabile.

Il nostro “software” mentale funziona più o meno allo stesso modo: vecchie convinzioni, credenze, abitudini, schemi comportamentali, obiettivi, faranno da linee guida.

Ma per guidarci dove, visto che nel frattempo è tutto ambiato da quando l’abbiamo installato da piccini?

Tutti noi conviviamo con convinzioni, valori e principi che prima di essere diventati gioco forza nostri, sono stati di altri: dei genitori, dei nonni e forse ancor più indietro.

Cresciamo con una storia che altri raccontano su di noi, con un ruolo che, come in una recita, ci tocca portare avanti per non deludere, per essere accettati.

E così ci appiccicano un’etichetta per far prima: “il “piccolo di casa”, “l’intellettuale”, “l’isterica”, “il pigro”, “il privilegiato”.

Passa il tempo e mettiamo su famiglia, cambia lo scenario ma spesso i ruoli non cambiano: ciò che eri continui ad esserlo, con contenuti diversi, con tempi e responsabilità diverse, ma quell’etichetta e quella storia sembrano scolpite dentro.

E poi al lavoro. Lì, chi l’avrebbe mai detto, tendiamo a riproporre negli atteggiamenti, nei modi di ragionare, nelle reazioni, nelle preoccupazioni quei vecchi schemi appresi là, da piccoli nella nostra prima struttura organizzata, la famiglia.

La voglia di affermazione, di rivalsa, di vittoria, sensi di colpa, il sentirsi sempre in difetto, l’esigenza di conferma, di rassicurazione, di affetto è sempre lo stesso, anche lui inossidabile.

Senza esserne consapevoli, ci circondiamo delle persone adatte al nostro ruolo, creiamo lo scenario giusto e continuiamo quella “recita” così amata (e da alcuni odiata) perché familiare.

La ricerca perpetua è di riconferme: così, per non rischiare di dover cambiare, ci si circonda di chi ci va “a genio”, di chi la pensa come noi e consolida insieme le credenze e le convinzioni, perché tutto resti uguale sempre.

E pensare che il nostro cervello per rimanere giovane e in forma avrebbe bisogno di apprendere sempre cose nuove, di sperimentare, per sviluppare abilità e competenze.

Pensate quanto il confronto con chi la pensa diversamente da noi possa arricchire la nostra esperienza e farci assumere nuovi punti di vista, che poi si tradurranno in nuove opportunità, nuove opzioni, nuovi comportamenti, più libertà.

Insomma, proviamo a guardarci in prospettiva storica: da bambini a dove siamo oggi, potremmo scoprire molte cose ripetitive.

Inconsapevolmente, fino ad oggi abbiamo usato un solo “programma”, ma a nostra disposizione ce ne sono molti altri, basta vederli, volerli e provarli.

Non è mai troppo tardi per una vita migliore!

Auguro a tutti Voi, per questo Natale, il coraggio di sperimentare un altro modo, un altro sè, nel medesimo tempo accogliente del passato e proteso al futuro!

===============

L'anno sta per finire: un anno intenso, impegnativo, e nello stesso tempo ricco di sfide e di soddisfazioni.

Ci ritroveremo, insieme, a metà Gennaio, con il prossimo post.

Un abbraccio virtuale a tutte/i Voi che ci seguite con affetto. Auguri!!!

 

Suggerisci ai tuoi amici!

Calendario Eventi

Ultimo Mese Luglio 2024 Mese Successivo
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
week 27 1 2 3 4 5 6 7
week 28 8 9 10 11 12 13 14
week 29 15 16 17 18 19 20 21
week 30 22 23 24 25 26 27 28
week 31 29 30 31

Iscriviti alla newsletter

* campo obbligatorio
TI TROVI QUI: Home

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la navigazione. Utilizzando il sito si intende accettata la cookies policy