La crisi è alle spalle: sembra proprio che la ripresa economica sia partita.
I seppur ancora insufficienti progressi dell’occupazione, ottenuti anche grazie all’entrata a regime della riforma del mercato del lavoro, hanno avuto una ricaduta positiva sul reddito, di cui hanno beneficiato in parte anche i giovani, fino a poco tempo fa esclusi dalla ripresa.
Tassi di interesse molto bassi e assenza di pressioni inflazionistiche significative sul fronte dell’energia hanno inoltre ridotto il peso del costo dei mutui e reso più facile fare fronte alle spese per le bollette, contribuendo a rendere meno stringente il vincolo di bilancio.
Nonostante il quadro più favorevole, i comportamenti delle famiglie sembrano restare improntati alla prudenza.
I dati Istat di contabilità nazionale relativi all’ultimo trimestre evidenziano che, a fronte di un discreto recupero del reddito disponibile, le famiglie hanno scelto di risparmiarne una parte crescente, a scapito dei consumi.
In questa situazione di mercato ancora non facile per il nostro Settore, uno dei modi più semplici per costruire un PIL (prodotto interno lordo) positivo aziendale è di riposizionare le spese mensili al livello più basso possibile.
Sembra una soluzione facile, ma spesso è difficile distinguere le spese inutili dagli investimenti intelligenti.
Confondere le une con gli altri speso rappresenta un auto-inganno dagli esiti potenzialmente letali.
Investire in conoscenza vi darà un ritorno continuativo, spendere in hardware (cose materiali) vi renderà più schiavi, obbligandovi a fatturare di più per ammortizzare l’esborso.
Tutto ciò che vi circonda e che è visibile all’occhio (l’hardware) lo possiamo mettere nei centri di costo: i locali, le attrezzature, i prodotti.
Ciò che è invisibile invece sta nei centri di ricavo: sto parlando di capacità commerciale e gestionale, gentilezza, motivazione, cura di sé e degli altri.
Se si riesce a ridurre fino all'osso la tentazione di spendere in cose superflue, improvvisamente si trova la libertà di dire no ad attività marginali che non concorrono a sviluppare l’immagine e la reputazione che volete conquistarvi.
E forse si può dire addio a larga parte dello stress che a lungo andare potrebbe diventare paralizzante.
Investite (per creare valore) come un ottimista.
Spendete come un pessimista.