Le prestazioni sono per il 33% dovute alle capacità tecniche e cognitive e per il 67% alle capacità emotive
Le emozioni e le intuizioni possono essere una leva efficace per decidere rapidamente e meglio in un ambiente in continua evoluzione?
Dovremmo considerare l'intelligenza emotiva come una condizione “sine qua non” per il successo?
Tali questioni sono sempre più oggetto di dibattiti controversi, tuttavia sembra acclarato che l'emozione e l'intuizione siano sempre più apprezzate all'interno delle aziende.
Oggi, alcuni amministratori delegati sostengono fortemente che prendono le loro decisioni più importanti basandosi quasi esclusivamente sulle loro intuizioni.
Un esempio è il Responsabile Risorse Umane di Vivendi, che asserisce di far progredire nei suoi piani di carriera collaboratori con un profilo psicologico chiamato "meta", ovvero: "persona intuitiva".
Ma quali sono le ragioni che spingono ora i leader delle aziende e i loro Uffici Sviluppo Risorse Umane a ricercare nei Collaboratori questa così detta intelligenza emotiva?
Recentemente, uno studio condotto con 200 aziende europee ha confermato che le prestazioni di un collaboratore sono per il 33% dovute alle sue capacità tecniche e cognitive e per il 67% alle sue capacità emotive.
Va da sé che, allo stesso modo, non può esistere un buon manager senza una buona dose di intelligenza emotiva.
Il gruppo Pepsi-cola, recente vincitore di molte annualità del famoso premio "great place to work" (trad: “il miglior posto dove lavorare”), lo ha capito bene ed è all’avanguardia di una dinamica di cambiamento nel modo di coltivare il fattore umano.
Come?
"Abbiamo osservato che i nostri dipendenti sono interessati sia ad approfondire tematiche aziendali che a coltivare conoscenze per la crescita personale, comportamentale e di comunicazione.
La nostra meta è l’incremento strutturale, in azienda, dell’ intelligenza emotiva di tutti i nostri collaboratori".
Il valore aggiunto che potrebbe generare un investimento nello sviluppo di capacità intuitive di alto potenziale è enorme.
L'intuizione non nasce per magia: ha bisogno di un buon terreno fertile.
È una triangolazione tra la tua motivazione (piacere di fare quello che fai), le tue abilità intuitive e la tua capacità professionale.
L'intuizione è un asset fondamentale per il nostro core business.
Il nostro lavoro è fatto essenzialmente della capacità di convincere i nostri clienti potenziali.
Investire nel capitale umano è il modo migliore per sviluppare una crescita sostenibile.
E’ necessario creare un terreno fertile per lo sviluppo di intuizioni ed emozioni in azienda.
I collaboratori appena assunti a volte sono i migliori, in questo campo.
Perché non hanno barriere, non sono condizionati da pregiudizi formatisi in tanti anni di lavoro.
Infatti più andiamo avanti, più disimpariamo.
Impariamo naturalmente a fare le cose di routine sempre meglio, ma disimpariamo, molte volte, a pensare creativamente, senza i vincoli del nostro noto.
Ecco quindi l’importanza di valorizzare queste risorse, investendo sia in formazione che in coaching, due strumenti indispensabili per le aziende che vogliono migliorare contemporaneamente sia le performance economiche che la qualità della propria vita organizzativa.