Ho fallito. Quindi avrò successo
Da bambini, a scuola, ci hanno insegnato che la chiave per avere successo è quello di evitare di sbagliare.
Da adulti entriamo in realtà lavorative dove gli errori vengono stigmatizzati.
Noi viviamo in una società focalizzata sulla riduzione e, se possibile, sull’ azzeramento dei rischi.
Allora, è davvero da meravigliarsi se abbiamo la tendenza ad evitare il fallimento a tutti i costi ?
Eppure, per avere successo, è necessario essere disposti a rischiare!
Dobbiamo essere pronti a sbagliare e, ancora più difficile, dobbiamo allenare la nostra volontà nel perseverare superando l'umiliazione e l'imbarazzo del fallimento.
Come ciascuno di noi sa per esperienza personale, il fallimento può essere paralizzante.
Sono stato sempre affascinato dalle storie di persone che hanno avuto la capacità di recuperare la loro energia interiore dopo aver vissuto l’esperienza di un fallimento e ottenere poi un grande successo.
Costoro hanno dimostrato fede: dopo tutto ciò che avevano attraversato, continuavano a mantenere dentro di loro la certezza del risultato finale che non avevano ancora raggiunto.
Guardando a posteriori e con realismo le situazioni nelle quali si trovavano, c’era invece una grande probabilità che avrebbero potuto trascorrere la loro vita lavorando duramente senza mai raggiungere un vero successo.
Allora mi chiedo: che cosa c'è in alcune persone che permette loro di riprendersi dal rifiuto e andare avanti quando altri avrebbero probabilmente rinunciato a lottare?
Che cos'è che tratteneva Michael Jordan dallo smettere di giocare a basket dopo essere stato escluso dalla sua squadra del liceo?
Perché J.K.Rowling (l’autrice di Harry Potter) non ha rinunciato a ricercare un editore per il suo libro di magia, dopo ben 12 rifiuti ?
E che cosa spingeva Pietro Mennea a continuare ad allenarsi (per vincere poi una olimpiade e un record mondiale) nonostante i suoi primi allenatori dicessero che non aveva né fisico né talento?
Secondo gli studiosi, come il professor Bandura dell’Università di Stanford, gli individui che ottengono grande successo nella vita spesso presentano nel carattere alcune caratteristiche “speciali”.
Più in particolare, la loro determinazione è radicata in qualcosa che Bandura definisce "auto-efficacia", una personale incrollabile convinzione di avere dentro di sè ciò che serve per avere successo, nonostante quello che gli altri possano pensare o dire di loro.
Ora, questo non significa necessariamente che questi individui abbiano un ego fuori misura e pensino di essere perfetti in tutto.
Piuttosto, essi possiedono una incrollabile fiducia in alcune loro abilità specifiche, e credono che il duro lavoro e la perseveranza permetteranno loro di battere le avversità.
Vi potreste domandare: è forse innato questo modo di pensare?
Molti, in effetti, la pensano in questo modo.
Ma ecco la buona notizia: secondo gli studiosi della materia, siamo tutti in grado di sviluppare una mentalità vincente.
Ad alcune condizioni:
è ovviamente indispensabile una completa padronanza del compito specifico che ci aspetta.
Poi è necessario il modellamento puntuale dei comportamenti di una persona che ha già ottenuto il successo nell’area che ci interessa.
Importante è anche ripetere mentalmente affermazioni positive, rimanere ottimisti ed evitare pensieri limitanti e autodistruttivi.
Ecco quindi la buona novella: il successo è a portata di mano!
Ma in primo luogo, si deve essere disposti a fallire.
Questo ho imparato dalla vita.
