La prevedibilità è stato uno dei miti del management fino agli anni 80 del secolo scorso.
Deming (uno dei massimi esponenti del TQM -Total Quality Management e padre della Teoria della Conoscenza Profonda) amava ripetere ai manager: “l’essenza del vostro lavoro è la prevedibilità”.
Indubbiamente ciò è ancor oggi vero, soprattutto se si concentra l’attenzione sui processi e sulle attività di un’Organizzazione.
In questo senso, la prevedibilità si persegue attraverso la riduzione della variabilità nei processi: minore infatti è la variabilità, maggiore sarà la stabilità e maggiore, di conseguenza, la prevedibilità.
Ma sempre più oggi questo approccio non esaurisce il vero ruolo di un leader.
Qual è dunque l’essenza del lavoro di un leader?
In un certo senso, potremmo dire che essa risiede nel far emergere le possibilità dal futuro.
Il passaggio decisivo è quello da “prevedibilità” a “possibilità”.
Parlare di possibilità invece di prevedibilità vuol dire passare dalla logica dei sistemi ordinati a quella dei sistemi complessi.
Quando si passa dai sistemi “statici” a quelli complessi, si abbandona la logica della mera prevedibilità per passare alla dimensione delle possibilità.
La soglia del caos (condizione quasi “magica” di un sistema complesso, in bilico tra ordine e caos) è essenzialmente questo.
De Toni e Comello in "Prede o ragni" (Utet 2005) presentano questo concetto: “Parola d'ordine della complessità non è predicibile o non predicibile, ma possibile.
Ci sono moltissimi eventi che sono possibili: non tutti, comunque, perché la complessità ha sempre a che fare con un mix di determinismo e caso.
Solo alcuni di essi si realizzano: non possiamo dire a priori quali.
La complessità, all'orlo del caos, è lo spazio delle possibilità”.
La soglia del caos è un punto critico, anzi è IL punto critico, dal quale può generarsi innovazione e evoluzione, così come fallimento e regressione.
Ma non si può fare altrimenti, è un rischio che non può essere evitato: occorre rischiare per incamminarsi verso un altro ciclo di innovazione/evoluzione; questo, a sua volta, ci porterà su un altro livello di 'soglia del caos' dal quale ripartire, e così via”.
Riassumendo:
- l’imprevedibilità è tipica dei sistemi caotici,
- la prevedibilità attiene ai sistemi ‘statici’,
- la possibilità caratterizza i sistemi complessi.
Il primo passo, dunque, è essere consapevoli della complessità, sapere cosa vuol dire vivere sulla soglia del caos, vista come unica dimensione in cui può generarsi ed emergere sviluppo, evoluzione, crescita dell'Organizzazione.
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I nostri pensieri interiori determinano il successo o l'insuccesso, a seconda che noi permettiamo all'uno o all'altro di dominare i nostri pensieri.