Studio Dalla Dea

Tutti noi abbiamo attraversato momenti difficili. La spirale discendente ci è fin troppo familiare.

Facciamo alcuni esempi:

Un servizio inadeguato spinge i clienti a scegliere altri fornitori, ciò di solito porta a minori investimenti nel servizio, che amplificano il problema di partenza.

Il titolare d’azienda ha una crisi di nervi perché non riesce ad ottenere dai suoi ciò che pensa sia necessario. Le continue lavate di capo che infligge, minano il rapporto con i collaboratori, e tutto ciò ovviamente fa aumentare lo stress della struttura e crea le condizioni per una successiva crisi di nervi.

Una collaboratrice è avvilita a causa del feedback negativo del suo titolare: ciò può ingenerare in Lei una reazione di minore impegno, che ovviamente porterà ad un risultato ancora più negativo. La maggior parte delle cose che vanno male, vanno male un po’ alla volta, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente. La giusta risposta agli eventi negativi che si posizionano nella spirale discendente non è quella di cercare la soluzione immediata e “magica”.

La vera soluzione consiste nell’invertire il ciclo della spirale negativa con un ciclo positivo.

Purtroppo la strategia più naturale che viene adottata quando ci si trova in difficoltà è quella di cercare di sopravvivere con il ciclo che ha causato il problema, invece di operare con coraggio per superarlo definitivamente.

Il ragionamento istintivo, che sempre sento in questi casi, pone le motivazioni della crisi nel mondo esterno all’organizzazione, impossibile quindi da controllare e dirigere. Questa convinzione non aiuta a trovare la soluzione, anzi abbatte lo stato d’animo e fa scivolare sempre più in basso nella spirale negativa.

L'alternativa (più difficile, ma più efficace) è quella di prendere coscienza della spirale discendente che si sta percorrendo.

Una volta che si è divenuti consapevoli del fenomeno, è necessario capire qual è o quali sono gli elementi che si presentano all’inizio della crisi e poi imparare a cogliere quegli stessi elementi di attivazione per avviare un ciclo opposto, di ripresa, anziché di caduta.

"C’è crisi e mi trovo in un periodo di difficoltà. Quanto mi costerà invertire la rotta (e quanto, invece, mi costerà non farlo)? Chi mi può aiutare? Che cosa ho bisogno di imparare? Come faccio a cambiare le mie abitudini e le mie reazioni istintive?"

Utilizzare questo metodo funziona sia per le organizzazioni che per i singoli individui.

Il bar che, nel momento in cui le consumazioni giornaliere calano, accende un prestito per rinnovare il locale, anzichè ridurre la manutenzione, per risparmiare sui costi di gestione. Oppure il Centro benessere che fronteggia un calo di performance non con delle limitazioni di orario o dei licenziamenti ma, al contrario, con maggiore formazione motivazionale e tecnica dello Staff.

Un rallentamento delle vendite dovrebbe portare a più investimenti per migliorare la qualità del servizio, non a meno.

Prendere voti bassi a scuola dovrebbe portare a passare più tempo a studiare, non meno. Questo è difficile, me ne rendo conto.

E’ certamente un agire in assoluta contro-tendenza.

Identificare la spirale negativa ed investire in una coraggiosa inversione del ciclo è la sola e unica strategia efficace.

La scelta invece di darsi una motivazione razionale della curva discendente, e in qualche modo accettarla come una sorta di legge di natura, porta, semplicemente, alla morte dell’azienda.

Un anno fa scrivevo: “Quando il cervello rettile vi spinge nell’angolo della paura, quello è il momento di abbracciarla e fare esattamente l’opposto di quel che vi suggerisce" (leggi nel sito il post dal titolo: Seguire la spirale positiva, anziché quella negativa)