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Come motivare i Collaboratori in tempi di crisi

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Nelle Organizzazioni in crisi il tentativo di modificare il comportamento dei Singoli basato esclusivamente sul dare loro informazioni sullo stato oggettivamente pericoloso, non funziona.

Persino molti medici cercano, senza riuscirci, di ottenere dai loro pazienti un nuovo stile di vita (per esempio dopo un infarto cardiaco), semplicemente spiegando loro le conseguenze e le probabilità di decesso nel continuare lo stile di vita pregresso.

Il paziente non motivato muore di malattie evitabili, legate a scelte di comportamento sbagliate.

Un medico potrebbe, più efficacemente, concentrarsi sull’evidenziare delle alternative tese a migliorare la salute e le aspettative di vita, ottenendo in questo modo l’interesse e la collaborazione del paziente.

Mostrando il percorso verso il “successo” e aumentando la percezione di possibilità della Persona anziché concentrarsi sulle conseguenze negative del mantenimento delle abitudini inefficaci, avrà una maggiore probabilità di cambiamento duraturo dei comportamenti.

Secondo la "Teoria della Pianificazione del Cambiamento" (TPB) di Iceck Ajzen, per ottenere un cambiamento efficace dai membri del proprio Staff è quindi fondamentale analizzare 3 aspetti:

1.le credenze comportamentali di ognuno, ovvero le credenze circa le possibili conseguenze del proprio comportamento (per es: …”ce la farò senz’altro”…, oppure “..sono così giù in questo momento…”).

In sintesi è il livello di autostima di ciascuno.

2.Le credenze normative, ovvero le aspettative sulle capacità normative della Struttura di appartenenza (cioè “cosa accade se io non…”)

3.Le credenze di controllo, ovvero le credenze circa la presenza di fattori che possono facilitare, od ostacolare, le prestazioni attese (per es: …”l’azienda ha un nome tale che ce la faremo senz’altro a vincere la sfida” oppure : “….certo sarà dura dopo quel che è successo il mese scorso…”).

Le credenze comportamentali producono un atteggiamento favorevole o sfavorevole verso il risultato atteso dal comportamento, le credenze normative “pesano” la pressione esterna di una mancata risposta, le credenze di controllo danno luogo ad una maggiore o minore percezione di auto-controllo sulle attività da svolgere.

In generale se l’atteggiamento individuale è propositivo e se la norma aziendale è espressa in positivo (cioè premiante il risultato atteso) la percezione sul controllo degli eventi sarà maggiore e la volontà delle Persone di svolgere nuovi e più efficaci comportamenti sarà più marcata.

Una formazione motivazionale, singola o di gruppo, può, in questi casi, fare una differenza sostanziale, in termini di tempo risparmiato e migliori risultati ottenibili, con un Ritorno sull'Investimento (ROI) straordinario.

 

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