Mer - 08 Lug
Scritto da Paolo
M
i ha colpito questa storia di Jostein Gaardner, che voglio raccontare anche a Voi:
"Puoi mangiare una mela" dissi porgendogli il frutto.
Sembrava che non ne avesse mai viste in vita sua: per un po’ rimase incantato ad annusarla, poi si fece coraggio e le diede un morsettino.
"Gnam, gnam" disse con la bocca piena.
"È buona?" domandai.
Lui fece un profondo inchino.
Volevo sapere che gusto avesse una mela quando la si assaggiava per la prima volta, e insistei:
"Ti è piaciuta?"
Mika si inchinò a ripetizione. "Perché fai l’inchino?" domandai.
Si inchinò di nuovo. Sbigottito da quel profluvio di cortesia, gli chiesi ancora una volta:
"Perché fai l’inchino?"
Ora fu lui a rimanere sbalordito. Credo non sapesse se doveva fare un altro inchino oppure limitarsi a rispondere.
"Nel posto da cui vengo ci inchiniamo sempre quando qualcuno fa una domanda acuta" spiegò. "E più profonda è la domanda, più profondo è l’inchino".
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